Non c’è pace per i consumatori, le tariffe degli abbonamenti telefonici mobili stanno per aumentare nuovamente.
Si parla del 15 aprile, la fatidica data in cui, come annunciato dai diretti interessati, le tariffe di un noto operatore telefonico subiranno un ennesimo aumento. Un’impennata del prezzo che non riguarderà tutti gli operatori, e nemmeno tutti i contratti.
Si tratta infatti di un aumento, a dirla tutta nemmeno troppo esiguo, su alcune SIM dedicate a contratti dati, che se finora erano riuscite a mantenere una certa competitività a livello di mercato, adesso potrebbero portare gli abbonati a fare scelte diverse.
Vero è che le tariffe date sono solitamente di tipo flat, e quindi il monte di giga per la connessione dati è di gran lunga superiore a un eventuale tariffa a consumo, ma probabilmente questo nuovo aumento, annunciato sotto data e quindi abbastanza improvviso, provocherà qualche malcontento.
L’operatore “incriminato” è Vodafone: è stata l’azienda stessa ad annunciare l’aumento di 1.99 euro al mese su alcune SIM Dati in abbonamento, a partire dal prossimo 15 aprile. Secondo Vodafone, che ha pubblicato una nota ufficiale su Vodafone Informa, l’aumento contrattuale si è reso necessario per poter andare avanti con gli investimenti sulla rete e sostenere quindi le sempre crescenti richieste e necessità di traffico dati. In poche parole, Vodafone ha motivato l’aumento delle tariffe con la possibilità di mantenere un servizio di qualità e adeguato alle richieste degli utenti.
I clienti a cui sarà applicato l’aumento riceveranno una specifica comunicazione in fattura, che permetterà di prendere visione dei nuovi costi. Vodafone non ha ancora fatto sapere quali saranno le offerte coinvolte dalla rimodulazione. Quindi gli utenti farebbero meglio a controllare nella prossima fattura eventuali comunicazioni. Ovviamente gli utenti possono scegliere di accettare o meno le nuove condizioni contrattuali. Per coloro che non vogliono accettare l’aumento delle tariffe, Vodafone offre la possibilità di recedere dal contratto. O di passare ad altro operatore senza penali né costi di disattivazione.
Una opzione valida fino al 15 maggio 2024, a condizione che venga specificata come causale del recesso “modifica delle condizioni contrattuali”. Per i clienti che invece sceglieranno di recedere dal contratto o di passare ad altro operatore dopo il 15 maggio 2024, il servizio sarà addebitato secondo le nuove condizioni fino alla chiusura del contratto. Anche se è chiesta una rateazione dei pagamenti, è possibile richiedere il pagamento in un’unica soluzione durante la comunicazione di recesso.
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