Grazie a investimenti mirati in tecnologia, supportati dai fondi della programmazione europea, anche una stalla può diventare hi-tech. Ecco come.
Avete mai pensato che anche ambienti propri di un mondo rurale (e che quindi associamo al passato) possano diventare hi-tech? Ebbene sì, al giorno d’oggi, tutto può diventare hi-tech. Anche le stalle. Ecco l’innovativa idea che nasce a Cremona e dintorni, ma che siamo convinti possa diventare una tendenza nazionale.
L’idea è del Gruppo Carioni con sede a Trescore Cremasco, in Lombardia. Nato oltre un secolo fa con una modesta stalla e solo sette mucche, il Gruppo Carioni, si è trasformato nel corso degli anni in un’icona dell’imprenditoria agricola moderna, sempre radicata sul territorio e guidata da una conduzione familiare. Grazie a investimenti mirati in tecnologia, supportati dai fondi della programmazione europea, l’azienda ha saputo crescere e innovare, diventando un modello di successo nel settore.
Il Gruppo Carioni è un esempio di come l’innovazione tecnologica, l’impegno per la sostenibilità e una gestione oculata possano portare a risultati straordinari nel settore agricolo, mantenendo al contempo radici profonde nella tradizione familiare e nel rispetto per il territorio.
Le stalle hi-tech
Oltre alla produzione di latte, l’azienda recupera i reflui zootecnici per produrre biogas, che viene riutilizzato sia come fertilizzante per i terreni che come fonte di energia, riducendo così gli sprechi e promuovendo la sostenibilità ambientale. Grazie a questi sforzi, la sala di mungitura robotizzata del Gruppo Carioni è diventata la più grande d’Europa, consentendo di mungere fino a 20 mucche contemporaneamente e aumentando la produzione di latte tra i 12mila e i 20mila litri al giorno. Scopriamo insieme come.
La tecnologia ha rivoluzionato l’intero processo produttivo dell’azienda. I sistemi di alimentazione e mungitura delle mucche sono stati automatizzati, permettendo agli operatori di concentrarsi maggiormente sul benessere degli animali e sulla tracciabilità dei prodotti. Ogni bovino è dotato di un podometro, simile a un smartwatch, che monitora costantemente il suo stato di salute e le sue abitudini, consentendo un’identificazione tempestiva delle eventuali problematiche.
Sara Carioni, responsabile dell’allevamento, spiega: “Ogni 15 minuti rileviamo tutte le attività di un animale, dal riposo al movimento fino alla produzione. Così riusciamo subito a identificare i bovini in buona salute e quelli che sono in difficoltà”. Gli spazi per la stabulazione progettati per ridurre lo stress degli animali, mentre l’azienda si impegna sempre di più nell’economia circolare, utilizzando ortaggi e cereali coltivati internamente come base dell’alimentazione delle mucche.
Francesco Carioni, direttore generale del gruppo, commenta: “Adesso è l’animale che sceglie quando e quanto farsi mungere prima di ritornare direttamente nella sua cuccetta. E questo consente anche di aumentare la sicurezza alimentare, con un monitoraggio in tempo reale che garantisce al consumatore una qualità superiore del nostro latte e dei nostri formaggi”.