L’AI ha già rivoluzionato vari settori socio-economici e ormai è pronta anche a modificare per sempre i vecchi personal computer.
L’intelligenza artificiale ha già avuto un impatto significativo sulla creatività umana, sulla comunicazione, nella medicina e nella robotica, ma la grande rivoluzione non è ancora arrivata.
Come rileva un recente articolo comparso sul Sole 24Ore tutte le grandi società informatiche stanno provando a mettersi al passo, capendo che presto un computer che non supporta l’AI non sarà più in grado di soddisfare le esigenze di base degli utenti. Ma cosa occorrerebbe controllare, in senso più tecnico, prima di acquistare un pc?
Così l’AI ha già cambiato i personal computer: l’esempio di Intel
Prima di comprare un personal computer nuovo sarebbe importante capire in che modo supporta l’AI e attraverso che tipo di hardware riesce a tenersi al passo con le possibili evoluzioni di un dominio informatico che cresce a velocità spaventosa. Dato che l’AI compie la sua simulazione di intelligenza attraverso l’elaborazione di una quantità incredibile di dati, il primo problema è quello di migliorare le prestazioni del processore. Superato questo scoglio, è necessario anche aumentare l’efficienza nella gestione dei carichi di lavoro richiesti dagli algoritmi. Il tutto senza dover ricorrere a server esterni o a servizi in cloud.
Un personal computer adatto a gestire l’AI deve innanzitutto basarsi sulla potenza di un microprocessore progettato proprio per fornire una consistente accelerazione della potenza e della velocità dell’hardware, in modo che le applicazioni che sfruttano reti neurali e il machine learning possano lavorare senza consumare troppa energia e gestendo un enorme traffico anche offline.
Intel ha per esempio già inaugurato l’era dei personal computer AI con i nuovi processori Meteor Lake. Questi processori sono stati presentati come la base architetturale fondamentale per poter supportare i carichi di lavoro legati a prestazioni superiori (anche oltre il 40%).
La Intel si è già impegnata ad abilitare l’AI su oltre 100 milioni di PC entro il 2025. Per farlo sta collaborando con vari produttori di software per sviluppare nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Cambierà il modo di sfruttare il computer anche per le operazioni base. Come la scrittura, la gestione di fogli elettronici, il fotoritocco e il gaming.
In definitiva, comprare un nuovo pc non provvisto di NPU aggiornata sul modello dei Meteor Lake potrebbe essere controproducente. Si rischia di essere tagliati fuori dalla maggior parte delle funzionalità possibili. Un computer che non sfrutta al 100% l’AI sarà un computer inutile, quindi senza valore.
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