Grok è un chatbot AI conversazionale sviluppato dalla società xAI di Elon Musk: ecco tutto ciò che c’è da sapere e come funziona.
A novembre, xAI, la società di intelligenza artificiale fondata dal miliardario Elon Musk, ha presentato il suo chatbot AI conversazionale chiamato Grok. A differenza di altri chatbot, però, può accedere alle informazioni in tempo reale tramite X (ex Twitter) ed è programmato per rispondere a domande taglienti e provocatorie con risposte spiritose e “ribelli”.
Secondo Musk, xAI vuole essere un concorrente diretto di OpenAI. Infatti il suo chatbot non solo funge da controparte di ChatGPT, ma mostra anche nuove possibilità nel più ampio spazio dell’intelligenza artificiale generativa.
Grok, l’AI targata Musk: tutte le curiosità
Grok è stato rilasciato nel novembre del 2023 ed è ora disponibile per gli utenti con un abbonamento Premium+ alla piattaforma di social media X. Grok-1, il grande modello linguistico che alimenta l’IA, è stato addestrato utilizzando uno stack tecnologico personalizzato basato sul sistema di gestione software Kubernetes, sul framework di apprendimento automatico JAX e sul linguaggio di codifica Rust. Ciò che lo rende diverso è il suo accesso diretto ai post pubblicati su X. In questo modo l’AI ha “una conoscenza del mondo in tempo reale”, secondo l’azienda, il che gli conferisce un enorme vantaggio rispetto ad altri modelli.
Grok offre due stili di interazione: “Modalità divertente” e “Modalità normale”. Per impostazione predefinita, opera in “Modalità Divertimento”. Ciò fa sì che il chatbot assuma una personalità più tagliente o divertente. La “modalità normale” in genere fornisce risposte più accurate, ma come con tutti i chatbot basati sull’intelligenza artificiale, xAI afferma che può comunque generare informazioni false o contraddittorie.
Il senso dell’umorismo e la “personalità” di Grok sono stati modellati sulla Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams, uno dei libri preferiti di Musk. “È un libro di filosofia, mascherato da libro sull’umorismo”, ha detto Musk in un’intervista con l’informatico e podcaster Lex Fridman. Grok può redigere e-mail, eseguire il debug di codici, generare idee e altro ancora, e tutto in un linguaggio fluente e umano. Riceve semplicemente un input (come un comando o una domanda), applica la conoscenza dai suoi dati di addestramento e utilizza sofisticate reti neurali per generare un output di testo pertinente.
Si ritiene che il nome abbia avuto origine dal romanzo di fantascienza di Robert A. Heinlein, Stranger in a Strange Land. Nel libro, il personaggio principale della storia, un marziano, usa il termine “grok” per trasmettere una comprensione profonda e intuitiva di qualcosa. Sebbene Musk non abbia mai confermato ufficialmente il significato del nome, ha pubblicato il romanzo su X il giorno dopo l’annuncio di Grok. Adottando questa parola, xAI sembra immaginare l’AI come qualcosa di più di un semplice chatbot.